Spettacoli Teatro di Segesta Edizione 2024

ven 26 luglio 21:00

SERGIO CAMMARIERE QUARTET 

Sergio Cammariere pianoforte
Daniele Tittarelli sax soprano
Luca Bulgarelli  contrabbasso
Amedeo Ariano batteria

produzione Mercurio Management

durata 90’

 Affiancato dalla sua storica band, un team di grandi musicisti che da sempre sono al suo fianco, Sergio Cammariere ripercorre la sua carriera partendo dai suoi successi fino ad arrivare ai brani del suo ultimo disco Una sola giornata che dà il titolo al suo nuovo tour. Lo spettacolo rispecchia l’animo e l’approccio musicale unico dell’artista, una perfetta  combinazione tra intensi momenti di poesia, intrisi di suadenti atmosfere jazz e coinvolgenti  ritmi latini. Oltre ai suoi brani più amati trovano spazio anche le sue ultime creazioni raccolte nell’album  La fine di tutti i guai (2019) e tante altre nuove musiche. Cammariere recupera dal baule dei ricordi i suoi successi più acclamati, dipingendoli di nuove  sfumature in un perfetto equilibrio armonico  che ne sottolinea l’intensità emotiva. Le suggestioni del pianoforte svelano la melodia de Dalla  pace del mare lontano aprendo la strada ad un ritmo incalzante contaminato di venature  latine. E ancora L’amore non si spiega, con il suo testo impegnato e sentimentale in cui la musica sconfina nella poesia, mentre chiude il capitolo dei ricordi  la vivace e autoironica Cantautore piccolino. Immancabili poi i tributi e gli omaggi ai memorabili cantautori che lo hanno ispirato durante la sua carriera.

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sab 27 luglio 21:00 

LINA SASTRI La mia musica

ideato e interpretato da Lina Sastri

pianoforte Adriano Pennino

produzione esecutiva e direzione tecnica Costantino Petrone

disegno luci Gianni Caccia

fonico Davide Faraso

produzione Salina srl

durata 75’

 Il personalissimo spettacolo di Lina Sastri per il Segesta Teatro Festival attraversa la prosa, la poesia e la musica, dalle sue acclamate interpretazioni di personaggi femminili come Filumena e Medea, personaggi ricchi di umanità, passioni e forti contraddizioni, alle maschere di Pirandello che mettono in luce la complessità della natura umana e ci invitano a riflettere sulle nostre identità e sulle nostre relazioni. La musica classica napoletana, da Di Giacomo a Tosti, e quella degli autori e poeti della musica contemporanea, da Pino Daniele a Enzo Gragnaniello, le malinconiche atmosfere del  fado e le passioni del tango, e le ballate della musica etnica e popolare, in uno spettacolo in cui la musica al pianoforte del Maestro Adriano Pennino segue e armonizza come un filo conduttore un viaggio attraverso le parole e la musica interpretate dalla grande artista napoletana.

Lina Sastri, attrice, cantante, autrice e regista, lavora con il grande Eduardo De Filippo e con Giuseppe Patroni Griffi, Armando Pugliese, Roberto De Simone, Francesco Rosi, Luis Pasqual, Emanuela Giordano, Piero Maccarinelli e molti altri. Interprete dei grandi personaggi femminili del teatro classico e contemporaneo, è stata Filumena Marturano, Margherita Gautier, Elettra, Ecuba, Maria Maddalena, Medea, Bernarda Alba, Jenny delle Spelonche, la Figliastra, la Donna del mare, Gilda Mignonette, Giovanna D’Arco. In musica ha scelto di cantare la musica della sua terra, e ha creato, in questi ultimi anni, spettacoli musicali che raccontano il sud del mondo creando un genere teatral-musicale tutto suo. Ha cantato con Caetano Veloso, con D.D. Bridgewater, con Ray Charles, ha partecipato a spettacoli musicali internazionali fino ad ideare, scrivere e produrre spettacoli, dove la musica si fa teatro.



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dom 28 luglio 19:30
lun 29 luglio 19:30

DANILO CAPEZZANI Oreste di Euripide

Gabriele Cicirello, Iacopo Nestori

Il resto del cast è in via di definizione. 

regia, traduzione e drammaturgia  Danilo Capezzani

scene e costumi Laura Giannisi 

foto di scena Manuela Giusto 

aiuto regista Gabriele Claretti

produzione Compagnia Mauri Sturno

durata 90’

 

Euripide è il più illuminato, geniale e moderno dei tragediografi greci. Forse anche il più graffiante e, in certi aspetti, anche oltremodo miscredente. Parafrasando l’opera di Nietzsche, i suoi protagonisti sono umani, troppo umani. Euripide, in tutte le sue storie, scalfisce ogni elemento favolistico e se ne serve come leva, come grimaldello, per aggredire il cuore delle storie. Oreste, come un reietto, cerca di sfuggire alla giustizia e con Elettra e il suo amico Pilade diventa una sorta di folle criminale, dentro al suo stesso crimine. È giusto compiere un omicidio verso la propria madre? E in nome di qualsiasi cosa? Mi interessa mettere in scena questo testo per raccontare, grazie a questa storia, il cuore dell’essere umano.

(Danilo Capezzani)

Danilo Capezzani, diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Ha studiato con Andrea Baracco, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Mauro Avogadro e lavorato all’opera con Pippo Delbono, Pier Luigi Pizzi e Renata Scotto. Dirige e presenta al Teatro Antico di Segesta Alcesti e Eracle di Euripide. Dal 2020 ad oggi è assistente e collaboratore di Glauco Mauri. Al Globe Theatre di Roma, dirige Pene d’amor perdute di W. Shakespeare. Nel 2022 debutta come regista d’opera lirica, con un nuovo allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e contemporaneamente al Festival di Spoleto con una sua regia di Riccardo II di W. Shakespeare. Nel 2023 è stato regista-collaboratore al Festival di Spoleto, sia di Carlo Cecchi che di Luca Marinelli.

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mer 31 luglio 19:30

PABLO GIROLAMI - IVONARER / MANBUHSA

con Guilherme Leal, Fabio Cavallo, Yasmin Gariv, Shani Hadashi, Sara Ariotti, Katarzyna Zakrzewska

musica Donato Dozzy Remix by KAT PUKE & Vermouth Gasosa

drammaturgia Karen Stenico

durata 23’

 

MANBUHSA

versione estesa

coreografia Pablo Girolami

con Guilherme Leal, Lou Thabart

musica Ugate Sooraj – Jota Karloza, Hey Furtila (Hey Perky) – Miss Clo, Demaso – Holed Coin, Alma de Terra – A Macaca & Peter Power

costumi Caterina Politi

produzione Ivona con il supporto di KOMM TANZ Teatro Cartiera, Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto, Derida Dance Center (Sofia), MIC

durata 35’

 

Sei danzatori si fondono in un intreccio sinuoso, creando legami che si moltiplicano come cellule danzanti. Come organismi unici, un corallo, una creatura destinata a sopravvivere e evolvere nello spazio e nel tempo. Le relazioni tra i corpi danzanti si svelano come un intreccio pulsante. Questo ci permette di evolverci, di adattarci all’ambiente scenico, crescendo, fortificandoci attraverso l’evoluzione delle nostre movenze. RER diventa un’odissea esplorativa. Ogni movimento di mano contiene, ogni sguardo cela. Quanta forza però in questo minuscolo spazio, quanta forza nella struttura compatta di mille occhi e cento tocchi.

Due ragazzini che giocano in una risaia in una relazione che si crea forgiata sui ritmi della musica. Attraverso il movimento, uno spinge l’altro alla scoperta del suo istinto naturale. Un cammino vibrante di inconsapevoli emozioni, innocenza e giocosità. Un gioco frenetico, il cui ritmo cresce fino a divenire una danza di corteggiamento, alla ricerca del proprio istinto naturale. Eleganti come gru, precisi come ragni, i corpi reagiscono simultaneamente agli impulsi reciproci. Manbuhsa può essere definito come uno studio ed una trasposizione sul corpo umano di alcune peculiari danze animali, diventati spunti creativi per il coreografo.

IVONA, compagnia di danza contemporanea, vincitrice di molti e prestigiosi riconoscimenti internazionali, fondata nel 2019 da Pablo Girolami e con sede a Fagagna (UD), è riconosciuta e finanziata dal Ministero Italiano della Cultura come organismo di produzione della danza under 35.  Nel 2021, con la nuova creazione di Pablo Girolami, T.R.I.P.O.F.O.B.I.A., IVONA vince il primo premio al Jerusalem International choreography competition, il premio per la migliore coreografia al concorso coreografico del “Distrito de Tetuan”, Madrid e al Choreographic competition Linkage, Sofia e il premio del pubblico al RIDCC, Rotterdam International Dance Choreographic Competition.



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ven 02 agosto 19:30
sab 03 agosto19:30
dom 04 agosto19:30

GIUSEPPE PAMBIERI CLAUDIO COLLOVÀI Persiani di Eschilo

con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario

con

Corifeo Sergio Basile

Atossa Micol Pambieri

Messaggero Gianluigi Fogacci

Serse Nicolas  Zappa

 

adattamento, scene e regia Claudio Collovà

ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia

in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo

costumi di Dora Argento

musiche di Giuseppe Rizzo

produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè

durata  80’

 

Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.

Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.



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dom 04 agosto 5:00

VIOLA GRAZIOSI Medea di Luciano Violante AlbaTeatro Antico

con Viola Graziosi

regia Giuseppe Dipasquale

produzione Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale

durata 65’

 

Mi affascina Medea. Colei che denuncia false opinioni e falsi valori. Euripide le fa dire: “Perché io sono sapiente, questa è la mia sorte: alcuni mi odiano, ad altri appaio ostile”. Nel trentennale della strage di Capaci, Luciano Violante, magistrato e già Presidente della Camera dei Deputati, torna ad interrogarsi sul mito attraverso la figura di Medea, che nel suo peregrinare approda nella terra di Sicilia. Un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale. La Medea di Violante vuole essere una Madre, Regina, Maga semidivina che compie l’efferato gesto infanticida per sottrarre i figli alla schiavitù. Condannata ad un esilio eterno che rinnova la scelleratezza del suo crimine ad un impietrito Giasone per approdare infine nella terra del fuoco, una terra a tre punte, la Sicilia, per incontrare altri ‘estranei’ che cercano una ragione al lacerante dolore della perdita dei propri figli. Un salto nella contemporaneità che permane nell’alveo di una tragica mitologia e che ha fatto del tragico eccidio mafioso, con l’emblema degli emblemi nella perdita di Giovanni Falcone, un atto dove “Il divino e l’umano si intrecciano perdendo i confini e laghi di sangue si scoprono negli sterminati campi di grano”

Medea, scritta in occasione del trentennale della strage di Capaci, con la regia di Giuseppe Dipasquale, ha debuttato alla chiesa di San Domenico a Palermo il 10 marzo 2022, davanti alla tomba di Giovanni Falcone, alla presenza dei familiari dei giudici e della scorta. Lo spettacolo in quella sede così suggestiva è stato ripreso da Rai 5 e il 23 maggio proprio nel giorno della ricorrenza della strage è andato in onda ‘Speciale Medea – un canto per Falcone e Borsellino’.

Viola Graziosi, nata a Roma e cresciuta in Tunisia, ha debutatto a 16 anni, diretta da Piero Maccarinelli, e subito dopo con Carlo Cecchi, con cui ha avviato una lunga collaborazione in molti spettacoli, cominciando dalla trilogia shakespeariana in tournée internazionale. In Italia ha inoltre lavorato con Giorgio Ferrara, Consuelo Barillari, Franco Però, Cristina Comencini, Graziano Piazza, Gabriele Lavia e moltissimi altri. In Francia, dove consegue nel 2003 il diploma presso il Conservatoire national supérieur d’art dramatique, è stata diretta da Marcel Maréchal. A Parigi lavora tra gli altri con Alain Françon, Hélène Vincent, Catherine Hiegel. Attrice teatrale e cinematografica, doppiatrice, lettrice di audiolibri, ha nel 2008 conseguito una laurea specialistica in Studi Teatrali all’Università della Sorbonne Nouvelle (Paris III), con una tesi sull’autore israeliano Hanoch Levin.



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mar 06 agosto 19:30

Orchestra Sinfonica Giovanile del Conservatorio "A. Scontrino" di Trapani

Direttore: Andrea Ferrante Musiche di Zoccatelli Passantino Minafra Scinaldi Shostakovich Visconti Marquez

Musiche di Zoccatelli Passantino Minafra Scinaldi Shostakovich Visconti Marquez




mer 07 agosto 21:00

Noa

voce e percussioni Noa

chitarra Gil Dor

pianoforte Ruslan Sirota 

sassofono e EWI Omri Abramov

sound engineer Paulo Vilares   

light designer Gur Ziv

produzione Associazione Catania Jazz

durata 90’

Noa è cantante, autrice delle sue canzoni, poetessa, compositrice, percussionista, attivista per la pace, e madre di tre figli, Ayehli, Enea e Yum. Le radici e la crescita spaziano tra lo Yemen, Israele e gli Stati Uniti. È sotto le armi che Noa comincia a cantare in pubblico, poi decide di iscriversi alla Rimon School di Tel Aviv fondata dal chitarrista Gil Dor. Ha pubblicato più di 15 album internazionali ed è stata ospite dei più importanti palcoscenici del mondo come la Carnegie Hall e la Casa Bianca e si è esibita davanti a tre Papi. È stata accreditata da Pat Metheny e Quincy Jones e ha condiviso la scena con leggende come Stevie Wonder, Andrea Bocelli e Sting. Noa è considerata la voce più importante del dialogo e della coesistenza Israele – Palestina. Tra i tanti riconoscimenti è stata insignita con l’Ordine al merito della Repubblica Italiana, e una delle cariche più importanti Pilgrim of Peace, dall’ordine francescano di Assisi (titolo in precedenza assegnato a Bill Gates e Madre Teresa di Calcutta), e il Christal Award dal Forum economico mondiale. Noa è la prima ambasciatrice di Israele per l’Organizzazione delle Nazioni Unite ed è attiva come membro delle organizzazioni sui diritti e sulla pace in Israele e all’estero. La sua carriera artistica l’ha vista in questi anni collaborare e duettare con artisti del calibro di Santana, Stevie Wonder, Joan Baez, Johnny Clegg, Khaled tra i tanti altri.



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gio 08 agosto 21:00

Frida Bollani Magoni & Albert Eno

voce e pianoforte

Frida Bollani Magoni

voce e chitarra

Albert Eno

produzione Bubba Music

durata 90’

 

Dopo il grande successo di critica e pubblico ottenuto nei suoi primi tre tour estivi e nel tour teatrale conclusosi nel febbraio 2024, Frida Bollani Magoni torna ai suoi amati spettacoli dal vivo con un nuovo tour che abbraccia il nostro Paese. Frida Bollani Magoni inizierà il suo viaggio tra le note portando qui, al Segesta Teatro Festival, sia brani inediti sia grandi capolavori riarrangiati per l’occasione per un risultato sempre nuovo, accompagnata da Albert Eno, voce e chitarra. A guidare l’artista, il suo amore sconfinato per la musica protagonista nella sua vita fin da piccolissima e che ha adesso una maturità artistica che non conosce eguali. Un talento unico, in continua crescita ed evoluzione che, nei concerti live, si manifesta in tutta la sua potenza.

Frida Bollani Magoni, figlia d’arte, nasce in Versilia il 18 settembre 2004. Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica comincia a studiare regolarmente pianoforte classico all’età di 7 anni sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille. L’esordio live di Frida si è tenuto nel 2020. Frida, talento raro, si è esibita al Quirinale di fronte al Presidente della Repubblica e oltre alla toccante interpretazione dell’Inno nazionale, la giovanissima musicista ha omaggiato Lucio Dalla e Franco Battiato. Nelle date del tour 2021 Frida si è esibita in quasi 30 concerti facendo sempre il tutto esaurito e calcando palchi prestigiosi. Tra le tante collaborazioni, è molto importante quella con Roberto Bolle. Il suo ultimo tour estivo con tappe a Londra, Parigi e Napoli ha registrato il tutto esaurito. A giugno del 2023 edita “Primo Tour”, il suo primo album.

Albert Eno, già voce dei Kismet, avvia il suo progetto solista nel 2018. Oltre ai concerti, Albert Eno inizia la sua attività creativa e compositiva con la pubblicazione nel 2020 del singolo “The Embrace”, scritto durante il lockdown; il brano trae ispirazione dal dipinto di Egon Schiele “L’abbraccio” e da una citazione tratta dal libro “Just Kids” di Patti Smith. Nel 2020 pubblica “Iron Sky”, cover di Paolo Nutini, annunciando l’uscita di “Dark ‘n’ Stormy” pubblicato nel 2021.

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ven 09 agosto19:30

MONO DANCE COMPANY L’altro Canto Bach Incontra 

Atto I Damiano Artale

Atto II Monica Montanti

con Giorgia Bevilacqua, Alice Colombo, Giulia Castoro, Anita Amoroso e Ilenia Fontana

coreografie Damiano Artale e Monica Montanti

musiche  J.S. Bach e D. Jaconello

adattamento testi e voce recitante Giampiero Montanti

produzione Mono Dance Company

durata  65’

 

Lo spettacolo rivisita il testo Dantesco in chiave contemporanea, dalla selva oscura alla realtà moderna, con quelli che sono i nuovi peccati o debolezze umane. Un viaggio immaginario, un Itinerarium mentis in Deum che attraversa i tre regni ultraterreni,  e conduce fino alla visione della Trinità. Una lettura che approda ad un’unica ricerca introspettiva e che restituisce l’idea del rimedio, la cura per arrivare al benessere personale che, in modo resiliente, parte dall’attraversamento della selva oscura che in ognuno di noi si cela e che rappresenta il punto di smarrimento, il luogo in cui affrontare le proprie paure e incertezze  e in cui guardarsi in profondità, esorcizzare i demoni e ritrovarsi, riappropriarsi di se stessi. Forza espressiva, incisività, potenza di immaginazione e rappresentazione, durevolezza nelle sensazioni che provoca…. Tutto questo è DANTESCO.

(Damiano Artale)

La Mono Dance Company, diretta da Monica Montanti, vede il suo primo esordio nel 2021 con lo spettacolo La quinta stagione, coreografato da Damiano Artale e Monica Montanti. La seconda produzione della compagnia Elements è stata presentata nel 2022 alla 74a stagione dell’Ente Luglio Musicale Trapanese e veicolata in numerosi festival e rassegne coreografiche nazionali.



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sab 10 agosto19:30

BARBARA GIZZI DANIELE SALVO Gli Spartani

progetto speciale MIC 2023

regia Daniele Salvo

drammaturgia Barbara Gizzi

con

Clitemnestra Valeria Cimaglia

Tindaro Massimo Cimaglia

Agamennone Giuseppe Sartori

Leda Elena Polic Greco

Elena Giulia Sanna

voce di Ebalo Ugo Pagliai

coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto

costumi Daniele Gelsi

disegno Luci Giuseppe Filipponio

elementi scenici Andrea Grisanti

assistente alla regia Matteo Fiori

produzione Terra Magica Arte e Cultura, con il patrocinio di INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Institute of Sparta, Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia

durata 95’

 

 

Nella tragedia scritta da Barbara Gizzi, ambientata a Sparta, il gioco del potere calpesta sentimenti e individualità. L’amore deve piegarsi alla ragione di Stato ma con conseguenze terribili e funeste. Personaggi che scavano nel cuore dello spettatore, per la forza dei temi e grazie alla regia visionaria e spettacolare di Daniele Salvo che, con tutti i mezzi espressivi possibili, tocca le corde della più profonda emotività di un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci. Un coro di guerrieri, anime inquiete che commentano, in una sorta di danza continua, soffre con la protagonista, la ammonisce, la travolge rievocando le atmosfere delle grandi tragedie e la forza viscerale dell’Iliade.

Barbara Gizzi, drammaturga e docente di Lettere, ha scritto saggi sul teatro del Settecento, in particolare su Goldoni e su Metastasio, e sull’opera lirica. È stata per molti anni critica teatrale per Paese Sera e per Il Tempo, ha diretto riviste specializzate ed è autrice di programmi radiofonici e televisivi per la Rai. 

Daniele Salvo, attore e regista, ha collaborato con Luca Ronconi per quasi 18 anni, come attore, in ruoli di primo piano, assistente alla regia e regista collaboratore. Tra le sue regie più note, Coefore/Eumenidi di Eschilo, Aiace, Edipo Re, Edipo a Colono di Sofocle con Giorgio Albertazzi, con cui ha avviato una lunga collaborazione, e La Pace di Aristofane, tutte al Teatro Greco di Siracusa. Ha inoltre diretto, tra le tante regie, altre opere dei tragici, tra cui Dionysus in Romania, Prometheus di Eschilo, Medea di Euripide, con Franco Branciaroli, e moltissimi altri lavori in Italia e all’estero.

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sab 10 agosto 21:00

Deep Sky


Spettacolo scientifico di narrazione dei miti celesti, proiezioni astronomiche ed estemporanea musicale

musica dal vivo e sound art Alfredo Giammanco

voce recitante Marcello Barrale

e gli operatori scientifici del Planetario di Palermo

produzione Anki

durata 40’

 

Anki, ente che si occupa di divulgazione scientifica a più livelli e che gestisce il Planetario e il Museo astronomico di Palermo, propone uno spettacolo multidisciplinare, in forma di racconto teatrale dedicato alla Via Lattea, con proiezioni in diretta delle reali immagini dei corpi celesti, riprese da uno speciale strumento, e con la narrazione dei relativi miti legati alla costellazione e la descrizione scientifica della stessa condotta da Marcello Barrale, divulgatore scientifico e filosofo della scienza. Il pubblico potrà seguire seduto la proiezione e la spiegazione che sarà accompagnata da musica LIVE ELECTRONICS realizzata dal musicista Alfredo Giammanco, esperto di musica analogica e SOUND ART. Lo spettacolo partirà dalla descrizione della Via Lattea e saranno poi puntati e proiettati in diretta varie tipologie di oggetti di profondo cielo, da nebulose, ad ammassi stellari, sino a galassie lontane. La musica farà da sottofondo alle spettacolari immagini. La lezione spettacolo, che ha registrato nella precedente edizione del Segesta Teatro Festival il tutto esaurito coinvolgendo il pubblico in ogni istante, è un unicum tra narrazione del cielo e proiezioni di cielo virtuale e reale. Quando l’uomo, nel corso dei secoli, ha intuito e scoperto la grandezza dell’universo, il senso di angoscia si è trasformato in continua ricerca e studio nel tentativo di accorciare questo spazio e conoscerlo al meglio. Il percorso divulgativo e spettacolare è un evento unico nel suo genere, una narrazione teatralizzata e musicale dei corpi celesti proiettati in diretta dal telescopio su un maxi schermo con in fondo  la magnificenza del  tempio.



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ore 21.00

ore 21.45

ore 22.30

ore 23.15




dom 11 agosto 5:00

GIOVANNI CALCAGNO VINCENZO PIRROTTA L’epopea di Gilgamesh 

con

Vincenzo Pirrotta

Giovanni Calcagno

testo e regia Giovanni Calcagno

consulenza scientifica Luca Peyronel

produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione Teatro Nazionale

durata 90’

 

Nulla permane, Gilgamesh. Nulla. / Costruiamo forse case che durano per sempre? / I nostri giuramenti, le nostre promesse, / sono valevoli per sempre? / La piena di un fiume non dura per sempre. / Persino l’odio, sulla Terra, / non sopravvive per sempre. / Come sciami di mosche stecchite per terra, / di colpo non resta più nulla / di intere moltitudini di esseri umani. / Dormienti e morti, come sono simili.

(frammento del discorso di Utanapishti a Gilgamesh)

Circa due secoli fa, negli scavi della biblioteca di Assurbanipal a Ninive, gli archeologi portarono alla luce una serie di tavolette. Quando fu decifrata la scrittura cuneiforme, esse rivelarono il titolo di un poema: Di colui che vide le profondità e le fondamenta della terra. Si presentò così, Gilgamesh, a noi occidentali. Quando  ebbe una prima traduzione dell’opera, Rilke affermò di non aver letto mai niente di così potente, e più tardi anche Elias Canetti, dopo averne ascoltato alcuni brani recitati da un suo amico attore, manifestò la necessità di confrontarsi con questo testo per tutta la vita. Gilgamesh è  il più antico poema a noi conosciuto.  È la storia di un re che, dopo aver sperimentato sulla propria pelle il dolore per la morte del suo migliore amico, lascia il suo trono e gli agi di corte per andare alla ricerca della vita eterna e della verità sulla caducità dell’esistenza umana. Questa narrazione dell’epopea di Gilgamesh eseguita da Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno è basata su un testo di Giovanni Calcagno pubblicato da Mesogea. Nel solco dei narratori più antichi che hanno raccontato per secoli le vicende del leggendario re della prima città del mondo, la regia ha curato una versione arcaica di questo spettacolo, affidata cioè solo alle voci, al corpo dei narratori, accompagnati dal ritmo dei tamburi e dal suono di cembali e di flauti, uno spartito da suonare ad alta voce, per “togliere la polvere“ da uno dei più grandi tesori della letteratura di tutti i tempi.

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dom 11 agosto 19:30

BARBARA GIZZI DANIELE SALVO Gli Spartani

progetto speciale MIC 2023

regia Daniele Salvo

drammaturgia Barbara Gizzi

con

Clitemnestra Valeria Cimaglia

Tindaro Massimo Cimaglia

Agamennone Giuseppe Sartori

Leda Elena Polic Greco

Elena Giulia Sanna

voce di Ebalo Ugo Pagliai

coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto

costumi Daniele Gelsi

disegno Luci Giuseppe Filipponio

elementi scenici Andrea Grisanti

assistente alla regia Matteo Fiori

produzione Terra Magica Arte e Cultura, con il patrocinio di INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Institute of Sparta, Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia

durata 95’

 

 

Nella tragedia scritta da Barbara Gizzi, ambientata a Sparta, il gioco del potere calpesta sentimenti e individualità. L’amore deve piegarsi alla ragione di Stato ma con conseguenze terribili e funeste. Personaggi che scavano nel cuore dello spettatore, per la forza dei temi e grazie alla regia visionaria e spettacolare di Daniele Salvo che, con tutti i mezzi espressivi possibili, tocca le corde della più profonda emotività di un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci. Un coro di guerrieri, anime inquiete che commentano, in una sorta di danza continua, soffre con la protagonista, la ammonisce, la travolge rievocando le atmosfere delle grandi tragedie e la forza viscerale dell’Iliade.

Barbara Gizzi, drammaturga e docente di Lettere, ha scritto saggi sul teatro del Settecento, in particolare su Goldoni e su Metastasio, e sull’opera lirica. È stata per molti anni critica teatrale per Paese Sera e per Il Tempo, ha diretto riviste specializzate ed è autrice di programmi radiofonici e televisivi per la Rai. 

Daniele Salvo, attore e regista, ha collaborato con Luca Ronconi per quasi 18 anni, come attore, in ruoli di primo piano, assistente alla regia e regista collaboratore. Tra le sue regie più note, Coefore/Eumenidi di Eschilo, Aiace, Edipo Re, Edipo a Colono di Sofocle con Giorgio Albertazzi, con cui ha avviato una lunga collaborazione, e La Pace di Aristofane, tutte al Teatro Greco di Siracusa. Ha inoltre diretto, tra le tante regie, altre opere dei tragici, tra cui Dionysus in Romania, Prometheus di Eschilo, Medea di Euripide, con Franco Branciaroli, e moltissimi altri lavori in Italia e all’estero.


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mar 13 agosto 19:30 

ALBERTO SAMONÀ  Il Derviscio di Bukhara

Armonie d’Oriente fra teatro, musica e danze sufi

con

Stefania Blandeburgo

Davide Conalghi

musiche dal vivo

Tito Rinesi & Ensemble Dargah

voce, tamburo a cornice, saz

Tito Rinesi

Oud e voce Piero Grassini

Flauto ney René Rashid Scheier

Percussioni e voce Flavio Spotti

Danze persiane e sufi

Grazia Cernuto

Samā, danze sufi Amal Oursana

Nuovo allestimento

durata 90’

produzione Statale 114 – Circuito Latitudini

 

Il Derviscio di Bukhara è uno spettacolo, che attraverso teatro, musica e danze sufi e persiane, conduce il pubblico fra le magie dell’Oriente e dell’Asia Centrale, alla scoperta della spiritualità dei dervisci, di cui la città di Bukhara fu in vari periodi uno dei centri più importanti. È un incontro fra tradizioni: la spiritualità dell’Asia Centrale, la danza sacra dei dervisci e quelle di più marcata influenza persiana, la musica sufi dell’area ottomano-turca e del vicino Oriente e le narrazioni circolari e rituali dell’Asia. È anche un racconto d’amore: fra i riferimenti e le fonti a cui si ispira lo spettacolo, infatti, vi sono fiabe e poemi orientali, fra cui la storia di “Leyla e Majnun” di Nizami Ganjavi, poeta persiano del XII secolo d.C. Il testo è, inoltre, arricchito dall’inserimento di racconti della tradizione del Sufismo. Il Derviscio di Bukhara può, dunque, essere considerato come la ricerca di un incontro con il piano universale, che avviene mediante la parola, il suono e il movimento. Le armonie musicali e i canti patrimonio dei dervisci accompagnano il sacro rito dello zhikr e il samà (danza sacra) dei dervisci dà la possibilità di scoprire un universo sacro che congiunge il nostro piano con quello Divino. Allo stesso modo, il ritmo della voce completa l’opera in una “circolarità rituale”, propria della tradizione dei cantastorie erranti d’Oriente.


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mer 14 agosto 21:00 Nick 

The Nightfly Quartet

voce e chitarra Nick the Nightfly

voce Alessandra Mirabella

Riccardo Randisi pianoforte
Giuseppe Urso batteria
Orazio Maugeri sax
Fabio Lannino basso elettrico
produzione Associazione Parla Piano
durata 90’

Nick the Nightfly, scozzese nato a Glasgow, vive in Italia dal 1982. Affermato cantante, chitarrista, e compositore di brani di grande valore artistico, dal 1988 è in onda su Radio Monte Carlo con Monte Carlo Nights, il programma specializzato in musica di qualità, che ha portato in Italia la new age, la fusion, la world music, la musica brasiliana, il jazz, l’acid jazz e negli ultimi anni anche i suoni del nu jazz, il lounge e la chill out. Ha un rapporto privilegiato con la Sicilia, e avendo sposato una palermitana, lui stesso si definisce siculo scozzese. Con lui un quartetto residente in Sicilia che lo accompagna, basato su una ritmica piano basso e batteria ed un fiato. Il rapporto ultraventennale di amicizia e collaborazione con Fabio Lannino (che ha prodotto i suoi spettacoli con le orchestre del Teatro Massimo di Palermo, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, con l’orchestra Jazz del Brass Group) è un’ulteriore radice in Sicilia. Tra le sue collaborazioni: Sting, Pat Metheny, Peter Gabriel, Ryuichi Sakamoto, Herbie Hancock, Miriam Makeba, Caetano Veloso, Enya, Donald Fagen, Pino Daniele, Annie Lennox e molti altri. Si esibisce in concerto in tutta Italia con la sua The Nightfly Orchestra e ha partecipato ai più importanti festival, da Umbria Jazz al Bolzano Jazz Festival. Con il suo 5tet ha inciso il cd Nice One e B-Yourself, con la partecipazione speciale di Incognito, Fabrizio Bosso, Paula Morelenbaum. Dal 2003 Nick è direttore artistico del Blue Note Milano, il tempio milanese del jazz, punto di riferimento della musica di qualità. Nel suo spettacolo dal vivo intrattiene il pubblico come pochi altri “coroner”, sia con una scelta di brani che spaziano dal pop raffinato dei brani di Burt Bacharach e Sting, così come citazioni di brani storici del jazz, sempre preziosi e mai autocelebrativi. Il concerto del Segesta Teatro Festival sarà aperto dalla cantante jazz Alessandra Mirabella.


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gio 15 agosto 19:30 

MIMMO CUTICCHIO Histoire Du Soldat

musica Igor Stravinskij

libretto Charles Ferdinand Ramuz

voce, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio

manianti e combattenti Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano

organico musicale Giacomo Cuticchio Ensemble

scene e costumi Tania Giordano

organizzazione Elisa Puleo

foto in copertina Guido Gaudioso

produzione Compagnia Figli d’Arte Cuticchio

durata 70’

 

L’Histoire du Soldat, è una nuova creazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con Mimmo Cuticchio, voce narrante e maniante. Si tratta di una favola che pone a confronto la malefica azione del Diavolo con il candore di un ingenuo Soldato che desidera solamente passare i quindici giorni di licenza con la madre e la fidanzata, nel proprio borgo natio; il giovane porta con sé un vecchio violino, che fa risuonare con passione e sentimento. Sulla via verso casa incontra il demonio travestito da mercante che gli propone di scambiare lo strumento con un prezioso libro, in cui è possibile leggere il futuro del mondo. Nel momento stesso in cui il Soldato accetta lo scambio il maligno entra in possesso della sua esistenza, al punto da fargli perdere la cognizione del tempo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Invano si accosta ai suoi affetti, ma nessuno riesce a vederlo o a sentirlo, neppure la Madre. Mentre si sviluppa il racconto, i pupi mostrano alcune magiche suggestioni. Il pubblico avverte, di volta in volta, lo slancio degli affetti, il bisogno della pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni. Le figurazioni, a vista, rimandano con semplicità ai modi di dire e di agire. Intanto le vibrazioni della voce di Cuticchio e le variazione della sua espressività si intrecciano con le cadenze del “cuntu”, di cui Mimmo è indiscusso maestro, e con il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato. Gli opranti tendono a fondere i loro corpi con quelli dei loro personaggi e il tutto si intreccia con il fascino delle musiche dal vivo dell’ensemble diretto dal figlio Giacomo Cuticchio che amplificano la magia di uno spettacolo molto emozionante.



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ven 16 agosto 19:30

MIMMO CUTICCHIO Histoire Du Soldat

musica Igor Stravinskij

libretto Charles Ferdinand Ramuz

voce, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio

manianti e combattenti Giacomo Cutic